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FELICEMENTE ADOTTATI :le storie a lieto fine dei nostri amici

Hai adottato un nostro amico? Se ci racconti la tua esperienza, le tue emozioni, puoi aiutarci a trovare casa ad un altro ospite. Inviaci la tua storia completa di foto la pubblicheremo su questa pagina e potrai leggere di chi, come te, ha fatto un gesto d'amore portandosi a casa un pelosetto in difficoltà.

Scrivi a: rifugio.astad@gmail.com

Malombra di Alice Petruzzellis

“Non avrò mai un gatto”. Questa è la frase che ogni persona che mi conosce bene, mi ha sentito pronunciare per anni. Eppure ora mi giro e c'è una creaturina, con palese forma di gatto, acciambellata sulla mia trapunta.

È stato amore a prima vista, quello tra me e Malombra: un sabato pomeriggio io e il mio compagno decidiamo di fare un giro all'Astad, per guardare dei gattini; solo guardare, sia chiaro. Appena la vedo, però, qualcosa mi si accende. Questa gattina tartarugata, rimasta sola, mi si avvicina un po'diffidente, si fa accarezzare, accende il motorino delle fusa e mi annusa tutta. Io penso che lei in cuor suo abbia detto: “Questa umana mi piace, ti prego portami con te, guardami come sonotenera!” Presto fatto! Il giorno dopo firmo le carte e la portiamo a casa, non senza un pochino di motivata apprensione da parte dei volontari, al corrente dal fatto che la nostra famiglia consta di due umani e una pastore tedesco adulta.

Il primo giorno a casa era tutto nuovo e spaventoso: i rumori, gli odori, quell'enorme creatura pelosa di nome Cora (la nostra cagnolona), tutto quanto la faceva sussultare. Io nel frattempo avevo preso tutto l'occorrente per il suo benessere: pappa, lettiera, scatola per la nanna; non avendo mai avuto ungatto prima d'ora, mi sono basata tantissimo su ciò che vedo anche sui social ed ho immaginato che ai gatti piacessero le scatole. Ovviamente è bastato poco per capire che non usano le scatole per dormire, per quello preferiscono il lettone! Ci sono volute pochissime ore perché lei esplorasse tutta casa. Il terzo giorno aveva già conquistato le sedie della cucina. Ora da qualche giorno mi segue anche in bagno. Eh già, non mi si stacca quasi mai di dosso, a parte il pomeriggio, quando dorme su ogni complemento di arredo della casa. È bello avere una piccola ombra (anzi una Malombra) che ti guarda sempre le spalle. Ora sono poco più di due settimane che Malombra è il nuovo membro della famiglia: coccolata e amata, questa meraviglia non smette di fare le fusa e di giocare.

Con Cora ha un rapporto assai strano: la differenza di età tra le due è grande, Malombra vorrebbe giocare tutto il giorno e Cora, che ormai ha otto anni, ha voglia di tranquillità e pace. Stamattina ho sgridato Malombra, ho battutole mani per farla andare via, vado verso la camera da letto e la sorpresa: mi trovo la gatta che si faceva scudo con il cane, che mi guardava con curiosità. Ok, sta andando tutto alla grande, coccolo entrambe, che finalmente hanno iniziato a fare branco e penso che la mia famiglia è meravigliosa,grazie anche all'Astad. [maggio 2016]

Mia e Sisma, storia di un'amicizia! di Anna Furlan

Nelle famiglie mia e di mio marito ci sono sempre stati cani. Allevati, selezionati, pagati.Tanti soldi spesi e tanto, infinito amore.

Ai miei figli però ho voluto insegnare che cotanto amore non si compra e non si vende, quindi quando abbiamo deciso di prendere un cane siamo andati all'Astad.

E siccome al cuore non si comanda, siamo stati scelti da una cagnona bellissima. Razionalmente mai avrei scelto lei. Un anno circa, simile ad un pastore tedesco, con un passato difficile. I volontari che ci seguivano erano poco convinti. Io ancora meno. Ma ci siamo guardate negli occhi....e il gioco era fatto!

Una decina di giorni di socializzazione, con visite all'Astad e passeggiate con i volontari.

Non è stato facile, abbiamo avuto problemi, delusioni, momenti difficili. Ma in quei momenti la guardavo negli occhioni rotondi e l'amore aumentava. Stiamo superando tutte le difficoltà, con pazienza, senza fretta, abbiamo tutta la vita a disposizione!

Son passati quasi due anni, e siamo più innamorati che mai. Ma ecco l'imprevisto: Un terremoto in centro Italia, una collaborazione Astad ad un progetto di recupero, ed è così che arriva lui. Piccino, ancora con la sua mamma. Bello, di un marroncino splendido e con gli occhietti color oro.

La mia solita razionalità mi dice "bello, ma non possiamo...." ed infatti eccoci qua. La cagnona da sterilizzare, compriamo due ciotole, un kennel, un guinzaglio ed una pettorina. Andiamo a prenderlo!!

Mille dubbi, come lo accetterà la mia adorata Mia, cosa succederà?

Ora ve lo racconto!! Da due settimane a casa mia siamo in 6, la notte nel mio lettone siamo in 4, le passeggiate sono quotidiane e molto movimentate, ma ogni mattina ci alziamo con un gran sorriso che non ci abbandona fino a sera.

Non smetterò mai di ringraziare tutto lo staff dell'Astad, sempre disponibili, sorridenti e competenti, ci hanno aiutato in tutto, ci hanno sempre sostenuto ed incoraggiato. La mia grande e animata famiglia la devo anche a loro! [ottobre 2016]

Un cane dell'ASTAD

Ciao sono un “Cane dell’Astad”

Dopo 18 mesi all’Astad mi sono finalmente deciso ed ho scelto una nuova famiglia ed una nuova casa. Non so esattamente perchè ho impiegato così tanto tempo, ma capire gli umani non è facile, sono complicati.

Gli umani hanno dei valori diversi dai nostri, ti giurano fedeltà eterna e poi ti lasciano per strada legato al guard-rail oppure all’Astad promettondoti di ritornare il pomeriggio stesso. Così per qualche mese, ogni giorno guardavo il cancello dell’Astad aspettando che quelcuno ritornasse, ma non ho visto nessuno.  Dopo qualche mese ho capito ed ho iniziato a guardare altri umani.

Non so esattamente perchè ma gli umani preferiscono i cani di razza, mentre quelli come noi sono considerati un po’ come cani “inferiori”.

Quando sei stato abbandonato una volta, non è facile fidarsi degli umani, diventi diffidente, così ho preferito rimanere all’Astad con altri miei compagni a giocare tutto il giorno. All’Astad tutti ti vogliono bene e ti coccolano, ma la Casa Astad la devi condividere con altri cani, quella non può essere la tua casa.

Una mattina di Marzo ho visto 2 umani un po’ “persi” che dall’altra parte della rete mi parlavano e chiamandomi con un altro nome mi hanno chiesto se volevo andare con loro.

Quel giorno per la prima volta dopo mesi e mesi, ho capito che degli umani avevano bisogno di me, io ero  importante per loro. Io non ho chiesto niente a loro e loro non mi hanno chiesto da dove venissi e perchè stavo all’Astad, ci siamo capiti subito.

Quando ho preso possesso della mia nuova casa, ho visto delle foto di un altro cane, credo si chiamasse con lo stesso nome con cui ancora adesso mi sento chiamare per sbaglio, ma la cosa non mi da fastidio.

Nella mia nuova casa, tutti lavorano o studiano, cosi’ io mi sono offerto per l’incarico di “guardia” alla casa e giardino. Non è troppo difficile, quando arriva il postino o qualche Corriere, basta abbaiare forte, gli umani prendono paura e dopo avere lasciato delle buste o dei pacchi se ne vanno.  Credo di essere bravo nel mio lavoro.

Di sera dopo aver mangiato, mi portano a fare un giro. Vado a trovare gli altri cani delle zona. A differenza dell’Astad, qui ogni cane ha una casa ed una famiglia e tutti la difendono con orgoglio.

Adesso mi portano al mare ed ho dovuto imparare a nuotare per andare a riprendere le palline o le ossa di gomma che i miei umani si perdono in mare e come se tutto questo non bastasse, mi hanno convinto ad andare a fare addestramento, una sorta di scuola per cani dove ti insegnano a stare seduto, a camminare vicino agli umani oppure a saltare degli ostacoli.

“Sono strani quati umani .......”

Di sera guardiamo la TV una sorta di scatola luminosa che gli umani guardano con un certo interesse, a me non piace molto ma tutti mi coccolano e mi grattano.

Ho iniziato a capire la lingua degli umani e credo di aver capito che qui tutti mi vogliono molto bene. Anch’io li amo, ma non è facile prendersi cura di 4 umani. Di notte prima di dormire sul divano, ripenso con malinconia a tutti gli amici che ho lasciato all’Astad. Stavo bene con loro ma qui ho una casa tutta mia e 4 umani a cui voler bene. Spero che tutti i miei amici dell’Astad trovino presto una casa. Gli umani sono strani ma hanno bisogno di noi come noi di loro. 

Perchè abbiamo adottato Red (e perchè adottare un gatto adulto)

di Elisa Gallerani

Avevamo già un gatto, Sugar, anche lui proveniente da una struttura simile all'Astad, arrivato da noi quando aveva 10 mesi (adesso ha 3 anni). Purtroppo però è un gatto molto affezionato a me e fra lui e mio figlio c'è un poco-poco di gelosia.

Da qui l'idea di prendere un altro gatto che potesse portare un equilibrio in casa: essere più vicino a mio figlio. 

La scelta non è stata semplice perché io, gattara di natura, avrei preso l'intero reparto Astad in blocco!

Così ho "delegato" la scelta a mio figlio e mio marito, tenendo però ben presenti i suggerimenti di Sonia, la responsabile della sezione gattile dell'Astad, che conosce tutti i gatti come fossero figli suoi.

Red ha colpito subito per la simpatia, per la tranquillità e per la "stazza" da gigante. Anche Red ha 3 anni.

L'inserimento a casa è stato fatto con cautela,  seguendo alcuni consigli basilari che si trovano a decine su internet.

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Sono passati pochi giorni, ma posso già dire di essere soddisfatta di come vanno le cose. Sugar è già tornato alla normalità ed è incuriosito da Red,  secondo me possono diventare amici, ma anche non fosse vedo che già dopo un così breve periodo c'è già molta tolleranza fra loro. Mio figlio è felicissimo!

Adottare un gatto adulto ha i suoi vantaggi, riassunti molto bene nell'articolo di cui lascio il link: 

https://www.hillspet.it/cat-care/routine-care/how-to-discipline-a-cat-properly    [febbraio 2019]

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Michy e Domenica

Io mi chiamo Michy e Vi racconto una parte della mia storia, gli ultimi tempi della mia vita .

Una giornata uggiosa di fine novembre del 2016, alla tenera età di 15 anni e 10 mesi, il mio padrone ormai troppo anziano per prendersi cura di me mi ha portato all’Astad. Qui Sono stato curato, nutrito, coccolato e amato dalle amorevoli dipendenti e dalle volontarie.

Dopo circa un mese e mezzo dal mio arrivo (e per alcuni giorni), mi viene a trovare una signora con una cagnetta tipo border collie, mi fa coccole e mi dice che sono proprio carino ! io carino?? Beh non sono mica scemo: carino davvero non sono, penso "che mi vogliano portare a casa con loro?" La cagnetta non mi degna di uno sguardo, ma io metto in atto tutte le mie strategie dongiovannesche e sgrano due occhioni da cerbiatto..... Beh, dai, che forse la conquisto!!!

Oddio, non sono proprio un Adone: ho le tempie bianche, il corpo pieno di croste e a volte le tubature perdono un pochino...Mi serve proprio un miracolo !!!!

Beh, non ci crederete ma all’inizio di febbraio il miracolo è avvenuto! Un pomeriggio ritorna la signora col meticcio tipo border collie e dice a Samantha che mi vorrebbe portare a casa con se. Con i lucciconi agli occhi questa telefona a Marisa e la mette al corrente dell’accaduto poi passa il telefono alla donna che mi vuole con se e le parla direttamente. Marisa incredula e scioccata non l’ha neanche riconosciuta. Incredibile!!! È una volontaria del Rifugio!

Sono sicuro che avrà detto a Samantha: dalle subito Michy presto, prima che cambi idea!!! Samantha chiede alla signora quando vuol portarmi via è lei risponde: anche adesso se vuoi. Poi viene Sonia, mi scatta la foto di rito in braccio alla mia nuova mamma. Ormai è cosa fatta: non puo più tirarsi indietro! Vado via lasciando dietro di me le Sonia e Samantha in lacrime!

Beh, a farla breve, il 20 gennaio 2018 ho compiuto 17 anni. Ho offerto spumante e cioccolatini al personale del Rifugio e presto sarà un anno che sto con la mia nuova famiglia. Sono diventato un vero sportivo. Ho partecipato per ben due volte alla Doggy Run e ho fatto il percorso netto.

Non mi mancano cibo, cure e passeggiate quotidiani, e mi sto allenando per la prossima gara. Poi visite mediche e coccole (quando non mordo). Ci sono però due cose che mi creano un po’ dispiacere: il bagnetto ed il pannolone, sarà perché faccio pipì un po’ dappertutto? Chissà!!

Bon, fatemi gli auguri di una serena vecchiaia!

Ho poi vissuto ancora un anno e 5 mesi poi sono volato via. Però l’ultima parte della mia vita l’ho trascorsa serenamente con la mamma e con una sorella che mi hanno molto amato. Michy [agosto 2019]

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Giulio e Rambo

Era una bella giornata d'estate, Margit si stava riprendendo da una malattia stagionale, quando mi son preso mezza giornata di ferie e l'ho portata all'Astad a scegliere e adottare Rambo.
E si, perché dopo aver scelto il nome, acquistato tutto quello che serve, alla fine siamo andati a sceglierlo all'Astad.

A dire il vero ci ha scelto lui, era un gatto di poco meno di un anno che non mangiava e beveva da giorni perchè impaurito, ma l'incubo finiva perchè ci aveva scelto.
Inizialmente non è stato facile perchè non ci lasciava dormire e non era molto affettuoso, forse perchè confuso. Quando ci siamo trasferiti a Vipiteno, Rambo è cambiato diventando molto più affettuoso e tranquillo dimostrando una notevole intelligenza.

Capiva gli ordini in triestino e tedesco Fora>fuori, Nein>No,  Kim>Vieni (in dialetto tirolese) Schau!>Guarda ecc... Un gatto quasi perfetto ad eccezione della trasportabilità, purtroppo i pochi viaggi fra Trieste e Vipiteno hanno creato problemini risolvibili con una doccia. 
Gatto di razza europea pesava anche 9,5 Kg, ma era comunque di stazza molto grande, capace di allungarsi fino al tavolo e guadare con il musetto cosa c' era di buono da gustare. Al contrario di molti gatti lui amava la compagnia di tante persone ed il loro contatto, il massimo erano comunque i nonni che lo viziavano con spuntini e pasti speciali. 
Dopo 16 anni di fedele compagnia, ci ha fisicamente lasciati lasciandoci dei bellissimi ed indelebili ricordi. L'unico rammarico che ci è rimasto è quello di non sapere il suo nome originario. [settembre 2019]

Athos, Nico e Dario

Ciao a tutti! io sono Athos che, assieme a mio fratello Porthos, eravamo vostri ospiti nel lontano 2017.

Avrei dovuto/voluto scrivervi da tanto tempo ma eravamo molto impegnati a dare tanto Amore alla nostra nuova famiglia. Abbiamo fatto un sacco di cose: siamo stati al mare e a sciare, al cinema, girato il mondo, abbiamo visitato nuove città, ecc.

Ci siamo sempre comportati in maniera eccellente, nonostante, specialmente io, con un caratterino un po’ pestifero, ma tanto simpatici da farci perdonare qualsiasi marachella. 
Porthos purtroppo non c’è più, aveva un problema al cuore e si è addormentato tranquillo in braccio alla mia Nico senza neanche accorgersi. 
Io ho superato i 18 anni di microcip, anche se la mia veterinaria ricostruendo un po’ la mia vita sostiene che sono di più. 
Stò discretamente bene compatibilmente gli acciacchi dell’età, uso il pannolino per l’incontinenza e le calzette antiscivolo perché le zampe vanno un po’ dove vogliono loro, ma sono sveglio e attento a tutto quello che succede intorno a me e sono in grado di farmi rispettare dagli altri 4 zampe... tanto che oramai mi chiamano tutti Capitano. 
Anche se in ritardo Vi ringrazio di avermi dato la possibilità di trovare un’altra nuova vita e aver dato una felicità immensa alla mia famiglia!
Sempre riconoscenti Athos Nico e Dario

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Artù (alias Susta) un gatto, un destino… di Raffaela Reseta

Fin da piccola ho sempre vissuto con gatti in casa. Quando mi sono sposata, a malincuore, ho scelto di non adottare animali in quanto, lavorando tutto il giorno, non volevo lasciare a casa da solo il mio peloso. Scelta che, comunque, mi è sempre dispiaciuta.

Ad un certo punto della mia vita ho sentito più forte il desiderio di adattare un animale a cui voler bene e, ovviamente, avendo avuto io sempre gatti, volevo adottarne uno!

Un giorno di metà luglio sono andata all’Astad a cercare un gatto da adottare… ho trovato questo gattino di circe tre mesi di nome Susta con il quale ci siamo subito reciprocamente scelti; in quanto, prendendolo in braccio, lui si è messo subito a succhiarsi la zampina, proprio come fa un neonato con il suo succhietto, vizietto questo che, nonostante siano trascorsi 4 anni lui ha ancora quando viene a dormire con me alla notte.

Susta (nome che aveva quando era all’Astad), ora Artù è entrato a far parte della mia famiglia il 14 settembre 2019 ed è stato proprio mandato dal destino: ora vi racconto il perché di questa mia affermazione.

In quel periodo assistevo quotidianamente mia mamma ottantenne ed ogni sabato andavo a prenderla e la portavo a casa mia per stare un po' insieme: prima pranzavamo e dopo facevamo il riposino pomeridiano, per poi portarla nuovamente a casa sua.

Ad un certo momento, ho cominciato ad affermare che un domani (pensando al peggio), quando non ci sarebbe stata più mia madre, al sabato a fare il riposino con me doveva esserci un gatto. Affermazione che, non sapendo cosa mi sarebbe accaduto la settimana successiva, è stata quasi un presagio.

Il 14 settembre, quindi, come ogni sabato, sono andata a prendere mia mamma per portarla da me e al pomeriggio, l’ho riportata a casa; poi sono andata all’Astad a prendere Artù (alias Susta).

Il sabato successivo, 21 settembre, avrei dovuto, come sempre, ripetere la solita routine ma purtroppo questo non è successo perché proprio quel giorno mia madre si è sentita male ed è stata ricoverata in ospedale. Da quel giorno non è più potuta tornare, né a casa mia né a casa sua, in quanto, dopo la degenza, ho dovuto, mio malgrado, inserirla in una casa di riposo.

Morale della favola: io non ho trascorso nemmeno un sabato senza la presenza di mia mamma o di un gatto!

C’è stata poi la pandemia, il periodo più brutto di tutta la mia vita, dove io non potevo andare in casa di riposo a farle visita, non potevo abbracciarla né darle un bacio… ma per fortuna anche in questi bruttissimi momenti vicino a me c’è sempre stato Artù che è stato ed è la mia più grande consolazione e con il suo amore incondizionato mi ha aiutato a superare anche questo momento.

Unico rammarico è quello di non aver potuto, purtroppo, far conoscere Artù a mia madre, anche perché sono convinta che lui in qualche modo sia stato mandato da lei ed ha quasi preso il suo posto nel mio cuore entrando nella mia vita nel momento più giusto dandomi, a modo suo, lo stesso affetto ed amore che da una madre ai propri figli.

Un doveroso ringraziamento va, quindi, anche al personale del Rifugio Astad, ed i particolare alla signora Sonia, che con la loro dedizione per gli animali mettono tutto il cuore nel loro lavoro e sanno sempre aiutarti e consigliarti per dare il meglio ai nostri amici pelosi!

 Raffaela e Artù

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